Parco Aldo Aniasi (ex Parco di Trenno)
Municipio 7
Ingresso: via Novara | via Lampugnano
Orari: accesso libero
Come arrivare: bus 64/72/78/80
Superficie: 590.500 mq
Anno di realizzazione: 1971
Progettisti: Ufficio Tecnico Comune Milano
Cosa fare al parco:
- andare in bicicletta lungo i viali;
- correre: è presente un percorso running di 4 km (vedi mappa);
- percorsi vita;
- campi sportivi: basket, pallavolo, tennis, skating e calcio; 6 campi da bocce;
- 2 aree gioco;
- sosta e relax;
- sono presenti due chiosci fissi.
Il parco in breve
Il parco Aniasi é tra i più adatti alle attività sportive e ricreative per il fatto di essere uno dei più grandi della città, per le attrezzature sportive ad accesso libero, la pista da running di 4 km e gli ampi viali e prati.
Dedicato al sindaco Aldo Aniasi, il parco sorge su un’area un tempo separata da Milano e parte del comune agricolo di Trenno, da cui deriva il nome originario. Campo di aviazione militare durante la Grande Guerra, rimase zona agricola fino al 1971 quando un’area trapezoidale di 50 ettari venne destinata a parco pubblico. Il passato agricolo è ancora visibile nei due edifici rurali, la cascina Bellaria e la Cassinetta di Trenno, nei fontanili, Cagnola e Santa Maria, un tempo irrigui e ora in disuso, e negli ampi prati costeggiati da viali alberati.
Al suo interno vi è il Cimitero di Guerra Britannico, che dà sepoltura ai 417 caduti nella Seconda Guerra Mondiale del Commonwealth.
Tra gli oltre 4000 alberi presenti, sono da ricordare i platani, gli aceri, gli ailanti, gli ippocastani e i pini bianchi nei pressi del cimitero degli inglesi.
Associazioni presenti: CAM di via Gorlini; Cts Lampugnano; Atlha, ha sede presso cascina Bellaria. Il Parco é periodicamente sorvegliato dalle GEV.
Storia e architettura
Le notizie di Trenno risalgono al XIV secolo e il sito risultava incluso come “el locho de treno” nella pieve omonima, che era tanto importante da contare nel 1751, nella sua giurisdizione, 25 comuni fino all’attuale Arese. Tradizionalmente la zona è sempre stata agricola fino a quando l’espansione urbana verso via Novara e il nuovo ippodromo hanno creato nuovi quartieri in zona San Siro, Quarto Cagnino e Quinto Romano. Il parco di Trenno, costituito nel 1971 su un’area agricola fino ad allora coltivata, è attraversato longitudinalmente da un lungo viale centrale asfaltato che costeggia il Fontanile Cagnola. Il Parco di Trenno, a forma trapezoidale, si estende su una superficie di oltre 50 ettari caratterizzati da prati delimitati da doppi filari alberati e piccoli boschi. Oggi il parco, assieme al Boscoincittà, al Parco delle Cave e al Parco Montestella, fa parte dell’area verde più estesa della zona ovest di Milano. A testimonianza del passato agricolo restano i lunghi filari di alberi che segnano i viali rettilinei, traccia delle divisioni dei campi lungo le rogge.
Beni architettonici e manufatti
Nel parco ci sono due complessi rurali: Cascina Bellaria e Cassinetta di Trenno. È presente anche il Cimitero di Guerra Britannico, dove sono sepolti 417 caduti della Seconda Guerra Mondiale appartenenti ai paesi del Commonwealth.
Oltre 4000 alberi
- pino bianco (Pinus strobus)
- acero di monte (Acer pseudoplatanus)
- acero riccio (Acer platanoides)
- ailanto (Ailanthus altissima)
- albero dei tulipani (Liriodendron tulipifera)
- bagolaro (Celtis australis)
- betulla bianca (Betula pendula)
- carpino bianco (Carpinus betulus)
- catalpa (Catalpa bignonioides)
- farnia (Quercus robur), orniello (Fraxinus ornus)
- frassino maggiore (Fraxinus excelsior)
- gelso bianco e moro (Morus alba e M. nigra)
- ippocastano (Aesculus hippocastanum)
- mirabolano a foglia rossa (Prunus cerasifera ‘Pissardii’)
- negundo (Acer negundo)
- olmo (Ulmus spp)
- ontano napoletano (Alnus cordata)
- paulonia (Paulownia tomentosa)
- pino dell’Himalaya (Pinus wallichiana)
- pioppo cipressino (Populus nigra ‘Italica’)
- platano (Platanus spp)
- quercia rossa (Quercus rubra)
- robinia (Robinia pseudoacacia ‘Pyramidalis’)
- spino di Giuda (Gleditsia triacanthos)
- tiglio (Tilia spp.)
Sono presenti percorsi botanici a cura dei volontari del CAM, che hanno predisposto un opuscolo con indicazioni di carattere storico, mitologico e botanico.
Acqua e dintorni
Il Parco costeggia il Fontanile Cagnola; nella parte sud, lungo la via Cascina Bellaria, era presente il Fontanile Santa Maria: entrambi i fontanili, una volta utilizzati come canali irrigui non sono più attivi da diversi anni. A ovest è presente un ramo del Fontanile Cagnola, utilizzato come canale di derivazione del Villoresi, che costituisce tuttora una importante risorsa idrica per l’irrigazione delle vicine campagne.
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Aggiornato il: 03/07/2024