Parco Alessandrina Ravizza
Municipio 5
Ingresso: viale Toscana, via Bocconi
Orari: accesso libero
Come arrivare: bus 79 - filobus 90/91
Superficie: 62.900 mq
Anno di realizzazione: 1905
Progettista: Francesco Tettamanzi
Cosa fare al parco:
- area giochi attrezzata;
- rea con funicolare e giostra;
- passeggiare;
- area workout su via Bach;
- correre e andare in biciclettalungo i viali: una stazione di BikeMi é in via Bocconi angolo Ravizza;
- sosta e relax;
- sono presenti 3 chioschi fissi (viale Toscana aperto solo di notte);
- 3 aree cani;
- Il parco è dotato di bagno chimico in via Vittadini; in primavera-estate, servizi igienici mobili anche per disabili.
Il parco in breve
Il parco è dedicato ad Alessandrina Ravizza, femminista ante litteram e volitiva realizzatrice di progetti a favore dei più deboli. Destinato ad area verde nel primo piano regolatore della città, il piano Beruto del 1889, fu realizzato nel 1905 quando la zona da agricola si trasformò in residenziale. L’area, sede della cascina Camporicco, diventò parco per offrire ristoro ai nuovi abitanti dei quartieri popolari appena edificati.
Il parco era in origine rettangolare e attraversato da un viale alberato che lo divideva in due parti: un geometrico giardino all’italiana e uno pittoresco all’inglese. Questa differente articolazione del verde non è più riconoscibile e il parco, con prati e alberi ad alto fusto quali aceri, pini, querce e platani è molto frequentato da studenti della vicina università Bocconi, bambini, adulti, abitanti della zona.
La pavimentazione é in asfalto e in calcestre e il parco é periodicamene sorvegliato dalle GEV.
Intitolato alla benefattrice Alessandrina Massini Ravizza (1846-1915), il parco venne previsto nel 1889 dal Piano regolatore Beruto, ma fu realizzato solo tra il 1903 e il 1905 quando la zona, fino ad allora agricola, fu urbanizzata, furono edificati molti quartieri di edilizia popolare e sorse la necessità di creare “un ombroso ritrovo” come lo definiva il progettista Tettamanzi.
Fu così che l’area precedentemente occupata dalla Cascina Camporicco divenne il Parco Ravizza. Il parco, di pianta rettangolare, originariamente era attraversato da nord a sud da un asse alberato ed era diviso in due giardini separati: uno con schema geometrico “all’italiana” e uno di disegno informale “all’inglese”.
La complessità del disegno originario è andata scomparendo a causa della realizzazione del polo universitario e del successivo ridisegno del quartiere nel dopoguerra. Attualmente il parco mantiene la struttura quadrangolare, è suddiviso da viale Brahms in due parti.
L’amministrazione comunale ha posto in atto un programma di riqualificazione della zona di Porta Lodovica che prevede la realizzazione del Parco della Cultura, nel cui progetto si tiene conto anche della relazione con il Parco Ravizza.
Principali specie arboree
- acacia di Costantinopoli (Albizia julibrissin)
- acero argentato (Acer saccharinum)
- acero campestre (Acer campestre)
- acero di monte (Acer pseudoplatanus)
- acero riccio (Acer platanoides)
- albero dei tulipani (Liriodendron tulipifera)
- albero di Giuda (Cercis siliquastrum)
- bagolaro (Celtis australis)
- betulla bianca (Betula pendula)
- cedro dell’Atlante (Cedrus atlantica glauca)
- cedro dell’Himalaya (Cedrus deodara)
- gelso (Morus alba)
- ginkgo (Ginkgo biloba)
- ippocastano (Aesculus hippocastanum)
- negundo (Acer negundo)
- paulonia (Paulownia tomentosa)
- pini (Pinus nigra e P. wallichiana)
- pioppo cipressino (Populus nigra ‘Italica’)
- platani (Platanus x acerifolia e P. occidentalis)
- quercia rossa (Quercus rubra)
- sofora (Sophora japonica)
- spino di Giuda (Gleditsia triacanthos)
- storace americano (Liquidambar styraciflua)
- tiglio ibrido (Tilia hybrida)
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Aggiornato il: 17/04/2024