Parco di Baggio
Municipio 7
Ingresso: via Anselmo da Baggio
Orari: sempre accessibile
Come arrivare: bus 67
Superficie: 37.800 mq
Anno di realizzazione: 1964
Progettisti: Ufficio Tecnico Comune Milano
Cosa fare al parco
- area giochi;
- passeggiare;
- sosta e relax;
- correre lungo i viali;
- campo da basket;
- tavolo con panche per picnic;
- area cani;
- andare in biblioteca
Nel parco è presente servizio igienico autopulente e servizi igienici mobili in primavera-estate.
Il parco in breve
Il parco è un’oasi verde dove i bambini hanno un’area dedicata, i ragazzi possono giocare a basket e chiunque rilassarsi sulle panchine tra i cedri dell’Atlante, i faggi, le querce e un antico esemplare di gelso, morus alba, testimone dell’allevamento dei bachi da seta e dell’antica filanda di Baggio.
Quello che ora è un parco, nel 1300 era il giardino del monastero degli Olivetani, che scelsero Baggio perché abbastanza vicino a Milano. Con gli anni il monastero andò ampliandosi e divenne una grangia, con appezzamenti agricoli, abitazioni di contadini, una filanda e una ghiacciaia. L’ordine fu soppresso dagli austriaci nel 1700 e il monastero, abbandonato dai monaci, subì diversi vicissitudini finché una parte di esso non divenne proprietà pubblica e poi sede del Municipio 7.
Del suo passato sono ancora visibili dal parco la facciata in cotto del monastero con loggiati sovrapposti e i resti di un antico chiostro. Dopo che fu interamente destinato a giardino pubblico, su un lato fu costruita una silenziosa e frequentata Biblioteca Comunale.
La pavimentazione é in calcestre, autobloccanti e asfalto.
L'attuale parco era il giardino dei monaci Olivetani, insediatisi a Baggio nel XIII secolo. Nonostante una diatriba durata anni, il Monastero fu soppresso sotto il dominio austriaco intorno al 1773. A seguito dell’abbandono da parte dei monaci, l’edificio subì saccheggi e manomissioni che ne compromisero i pregevoli affreschi e ne mutarono la destinazione d’uso. Fu trasformato in abitazione rurale e divenuto “Cascina Monastero”, fu abitato da contadini che ne coltivarono i campi circostanti fino agli anni ‘50. Sottratto a una speculazione edilizia che ne voleva l’abbattimento, fu acquisito dal Comune nel 1960, ristrutturato e destinato a sede del Consiglio di Zona 7. Il prato circostante venne sistemato a parco nel 1964, mantenendo l’antica struttura rettangolare del giardino monastico. Nel giardino della sede del Consiglio di Zona 7 sopravvive ancora un antico gelso che testimonia l’allevamento di bachi da seta all’interno della Cascina: i contadini infatti, per arrotondare il magro salario, rivendevano i bachi a una filanda di Baggio, attiva fino al 1935.
Beni architettonici e manufatti
E' presente una parte del vecchio monastero, più volte rimaneggiato e divenuto cascina alla fine del 1700, pur mantenendo le caratteristiche architettoniche del Quattrocento lombardo. All’interno del parco si trova un’ interessante architettura degli anni ‘60: la Biblioteca Baggio realizzata nel 1964.
Principali specie arboree
- acero di monte (Acer pseudoplatanus)
- albero di Giuda (Cercis siliquastrum)
- bagolaro (Celtis australis)
- carpino bianco (Carpinus betulus)
- cedro dell’Atlante (Cedrus atlantica)
- mirabolano a foglia rossa (Prunus cerasifera ‘Pissardii’)
- faggio (Fagus sylvatica, F. sylvatica ‘Purpurea’)
- farnia (Quercus robur)
- gelso (Morus alba)
- ippocastano (Aesculus hippocastanum)
- olmo siberiano (Ulmus pumila)
- pino nero (Pinus nigra)
- pioppo nero (Populus nigra)
- pioppo cipressino (Populus nigra ‘Italica’)
- robinia (Robinia pseudoacacia)
- quercia rossa (Quercus rubra)
- sofora (Sophora japonica)
Sono degni di nota un antico esemplare di gelso (Morus alba), i gruppi di cedro dell'Atlante (Cedrus atlantica) e i faggi (Fagus sylvatica Purpurea).
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Aggiornato il: 18/04/2024