Nelle aree a sfalcio ridotto la biodiversità aumenta fino al 60%

Nelle aree a sfalcio ridotto la biodiversità aumenta fino al 60%

In 54 aree verdi della città diffuse nei nove Municipi, dallo scorso anno viene applicato lo sfalcio ridotto, una forma di gestione del prato che prevede una riduzione della frequenza di taglio sia per preservare le risorse fiorali, sia per proteggere il suolo e generare uno strato protettivo erbaceo, con l’obiettivo di promuovere la sostenibilità ambientale e la biodiversità.
 
A quasi un anno dall’avvio di questa pratica, diffusa in molte altre città europee, il Comune di Milano e l’Università degli studi di Milano-Bicocca presentano i risultati del monitoraggio condotto dal team dello ZooPlantLab del dipartimento di Biotecnologie e Bioscienze per valutare come e quanto la riduzione degli sfalci abbia realmente implementato la biodiversità. Il progetto si inserisce all’interno del National Biodiversity Future Center, un progetto PNRR di 328 milioni di euro che coinvolge oltre 2mila ricercatori impegnati nella tutela, monitoraggio e valorizzazione della biodiversità.

Lo studio si è focalizzato in particolare sull’analisi degli effetti positivi di questa pratica sugli insetti nei parchi urbani, riscontrando un aumento della biodiversità di insetti nelle zone non sfalciate con picchi del 30% rispetto, invece, a quelle sfalciate frequentemente.
Gli insetti studiati appartengono ai gruppi degli impollinatori, dei predatori, dei decompositori ed erbivori, ad esempio api mellifere, api selvatiche, ditteri sirfidi, altri ditteri e mosche, farfalle, coleotteri, cavallette, cimici.

Inoltre, nelle aree con una maggiore ricchezza e varietà di fiori ed erbe fiorite come le carote selvatiche, la radichiella, i trifogli, la centaurea, si evidenzia anche una maggiore presenza di specie di insetti, arrivando anche ad un aumento di oltre il 60%, mentre la presenza di piccoli boschetti urbani stima un +40% di insetti. Unico gruppo di erbe attenzionato dai ricercatori è quello delle graminoidi: se eccessivamente presenti determinano una riduzione delle altre specie e anche un effetto negativo sulla diversità degli insetti: -40% in presenza eccessiva di graminacee.

Il monitoraggio è stato condotto in otto parchi cittadini e aree verdi della città: 

  • parco Adriano
  • area verde Cascina dei Prati
  • parco Lambro
  • parco Martiri delle Libertà Iracheni Vittime del Terrorismo
  • parco Monluè
  • parco Monte Stella
  • aree verdi via Senigallia e via Girardengo
  • parco Franco Verga.

I risultati ottenuti dai ricercatori di ZooPlantLab sono stati pubblicati a inizio gennaio 2025 sulla prestigiosa rivisita Urban Forestry and Urban greening.

Aggiornato il: 18/02/2025