Cascina Tri Coo D’Aji

Il Tri Coo D'Ai - “Tre Teste d'Aglio”, in dialetto meneghino - è formato da tre case, probabilmente costruite agli inizi del Novecento, in via Bovisasca 201, 203 e 205.

La genesi del nome è legata a due possibili motivazioni. 

La prima riguarda l'ubicazione degli edifici, che all'inizio del secolo scorso appartenevano a tre amministrazioni diverse: il 201 era gestito da quella di Quarto (che in seguito prenderà il nome di Quarto Oggiaro), il 203 da quella di Affori e il 205 da quella di Novate Milanese.

La seconda è legata invece alla “fisionomia” dei 3 edifici, gli unici presenti in un territorio prevalentemente destinato alla coltivazione del granoturco, e che innalzandosi all'orizzonte, sembravano proprio delle teste d'aglio.

Agli inizi del secolo, il Tri Coo D'Ai era abitato da 50 famiglie e i campi circostanti erano di proprietà della famiglia Brambilla che, agli inizi degli anni Cinquanta, li vendette al gruppo Montecatini.

Tri Coo D’Aji Farmhouse

The Tri Coo D'Aji - “Three Garlic Heads”, in Milanese dialect - is made up of three houses, probably built at the beginning of the twentieth century, in via Bovisasca 201, 203 and 205.

The genesis of the name is linked to two possible reasons.

The first one concerns the location of the buildings, which at the beginning of the last century belonged to three different administrations: 201 was managed by Quarto ( later named Quarto Oggiaro), 203 by Affori, and 205 by Novate Milanese.

The second one is probably linked to the aspect of the 3 buildings, the only ones standing in an area mainly used for growing corn, and which, rising on the horizon, just looked like heads of garlic.

At the beginning of the twentieth century, Tri Coo D'Ai housed 50 families and the surrounding fields were owned by the Brambilla family, who in the early 1950s, sold them to the Montecatini Group.

Aggiornato il: 05/11/2024