I colori dell'orso polare - Museo di Storia Naturale
I colori dell'orso polare
La pelliccia bianca dell’orso polare viene interpretata come un adattamento all’ambiente, utile per mimetizzarsi con il paesaggio glaciale e innevato dell’Artico. Il vantaggio è quello di risultare meno visibile alle prede.
In realtà i peli dell’orso polare sono privi di pigmenti e perciò incolori. Il biancore della pelliccia è dovuto a un effetto fisico di parziale diffusione della luce. In corrispondenza della bocca, del naso e del contorno degli occhi si può vedere che la pelle sottostante è molto scura e quindi può assorbire una parte della luce che attraversa la pelliccia, con un vantaggio nel mantenimento della temperatura corporea.
Una situazione curiosa ha riguardato alcuni esemplari ospitati negli zoo: nel 1978 tre orsi polari nello zoo di San Diego in California mostravano sul dorso e sui fianchi una sfumatura verde, sebbene gli animali apparissero in ottime condizioni di salute. Lo stesso fenomeno era già stato notato in altri giardini zoologici, ad esempio a Colonia, in Germania, ed è stato riscontrato in tempi più recenti anche in altri casi.
I ricercatori esaminarono al microscopio alcuni peli degli orsi di San Diego e dello zoo di Fresno, sempre in California, che mostravano la stessa strana colorazione. La spiegazione del bizzarro fenomeno fu presto trovata: nella cavità normalmente presente all’interno dei peli più spessi, che formano lo strato esterno della pelliccia, si erano sviluppate delle alghe verdi unicellulari. Verosimilmente questo fatto è stato favorito dal clima relativamente caldo e umido in cui gli orsi si trovavano a vivere in cattività.