Il controllo sulla stabilità degli alberi

Nella gestione del verde pubblico urbano un’attenzione particolare è posta al controllo periodico del patrimonio arboreo che avviene attraverso il metodo VTA (Visual Tree Assessment, ovvero una tecnica di valutazione visiva delle condizioni strutturali dell’albero).

La raccolta e l’analisi dei dati disponibili sulle alberature sono un importante passo sia per promuovere e migliorare il verde pubblico, sia per garantire le condizioni di sicurezza per la comunità e i singoli utenti. Il controllo periodico delle alberature ha lo scopo di valutare le condizioni fitosanitarie e la stabilità di un albero, soprattutto per quanto concerne il rischio di schianti o cedimenti.

La verifica richiede un importante grado di specializzazione da parte dei tecnici incaricati con l’utilizzo di elementi di patologia vegetale, entomologia, botanica, statica e meccanica del legno.

L’abbattimento degli alberi per garantire l’incolumità pubblica rappresenta un’opzione ultima alla quale ricorrere solo quando emergono condizioni verificate di decadimento che compromettono la stabilità dei tronchi con un rischio elevato di caduta.

La manutenzione degli alberi è effettuata con il metodo VTA, una procedura riconosciuta a livello internazionale per accertare lo stato di salute degli alberi presenti. Questa tipologia di valutazione trova largo impiego nel settore e garantisce adeguati requisiti di accuratezza. Il VTA è il risultato degli studi compiuti dal prof. Claus Matteck presso il Centro di ricerche di Karlsruhe in Germania e dall’esperienza maturata in Arboricoltura forestale dal prof. Alex Shigo negli Stati Uniti.

La metodologia identifica e analizza tutti i sintomi che l’albero evidenzia in presenza di anomalie della chioma, del tronco e dell’apparato radicale, consentendo l’identificazione degli alberi a rischio statico. In tal senso sono seguite le linee guida indicate dal protocollo della Società italiana di Arboricoltura. 

Le piante a maggior rischio caduta sono sottoposte a una serie di analisi strumentali ottenendo così le indicazioni quantitative e la localizzazione del danno dei tessuti interni. Per tutti gli alberi verificati da un tecnico agronomo e/o forestale viene attribuita una classe di rischio con gli interventi da eseguire per la messa in sicurezza.

In ogni caso, nella gestione del patrimonio arboreo urbano, il Comune di Milano si attiene al rispetto delle leggi e dei regolamenti vigenti.

Classe A

In questa classe sono inseriti gli alberi che non presentano difetti strutturali. Nella scheda biometrica si indicano i futuri controlli e gli interventi agronomici da eseguire. Le probabilità di caduta degli alberi interi o loro parti sono legati a fenomeni statisticamente non prevedibili.

Classe B

Sono inseriti in questa classe gli alberi che presentano difetti strutturali lievi. Le probabilità di caduta e schianto sono riconducibili alla classe A. Si ricorda che i difetti riscontrati possono nel tempo aggravarsi e che è quindi necessario approntare e programmare gli interventi manutentivi necessari.

Classe C

Gli alberi iscritti in questa classe presentano difetti di portamento e strutturali rilevanti che possono aggravarsi rapidamente qualora non si attuino le soluzioni individuate come potature e consolidamenti, passando così a una classe di rischio superiore.

Classe C/D

In questa classe sono inseriti gli alberi che presentano difetti strutturali gravi e in cui il pericolo di schianti o ribaltamento è molto elevato. In tal senso è necessario ricorrere tempestivamente a tutte le procedure tecnico-agronomiche finalizzate a diminuire i rischi, ponendo gli alberi in condizione di sicurezza così da riportarli nella minore classe di rischio. È opportuno, in ogni caso, predisporre dei controlli periodici a carattere semestrale o annuale.

Classe D

Appartengono a questa classe quelle piante che presentano gravissimi difetti morfologici e strutturali. I rischi di caduta e schianti sono molto elevati e il ricorso a tecniche conservative e preservative è ritenuto impossibile. Di conseguenza le piante devono essere abbattute e sostituite nel più breve tempo possibile.


 

Negli allegati a questa pagina è possibile scaricare l'elenco in formato pdf delle piante in classe D autorizzate per l'abbattimento e le potature per la messa in sicurezza del mese in corso e dei mesi e degli anni precedenti. 

In base alla metodologia VTA (Visual Tree Assessment) attualmente in uso le alberature inserite nella classe fitostatica D sono caratterizzate da degradazioni strutturali così gravi da non garantirne la stabilità e l'ancoraggio al suolo non essendo agronomicamente correggibili.

L'appaltatore per la manutenzione del verde provvederà all'affissione preventiva di cartelli informativi, all'identificazione mediante vernice rossa delle piante da rimuovere, a un’indagine preliminare volta a escludere l’esistenza di uccelli/pipistrelli o altro nelle cavità dei tronchi e ad assicurare la presenza sui cantieri di personale tecnico in modo da fornire eventuali informazioni ai cittadini. 

Le piante rimosse, a eccezione di quelle considerate alloctone (ailanti, aceri, robinie ecc.) per le quali si procederà alla sostituzione specifica, saranno sostituite con nuove piante appartenenti alla medesima specie durante la stagione agronomica in corso, seguendo l’andamento del periodo dell’anno. 

Prima di procedere agli abbattimenti i tecnici agronomi del Comune di Milano effettuano un controllo di qualità sulle attività di verifica realizzate dagli agronomi dell’appaltatore affidatario del servizio di manutenzione del verde. 

La sostituzione degli alberi abbattuti con la posa di quelli nuovi avviene nella stagione autunno-invernale perché l’estate non è considerata una stagione idonea all’interramento di nuovi alberi.

La sostituzione è prevista per tutti gli alberi con limitate eccezioni che potranno riguardare le piante di platano per le quali, se fosse accertato il contagio del fungo Ceratocistys fimbriata - cancro colorato del platano, vige il divieto di procedere alla sostituzione per un periodo di tempo non inferiore ai due anni dall'abbattimento. 

Un’ulteriore eccezione riguarda le piante che in passato sono state penalizzate da una disposizione geometrica eccessivamente ristretta. Se messe a dimora, infatti, avrebbero una crescita regolare ostacolata da piante vicine che hanno accresciuto fortemente la loro chioma, sottraendo gli spazi di crescita (circostanza che a volta si verifica nelle alberature stradali). 

I nuovi alberi avranno, indicativamente, dimensioni minime di circonferenza del tronco non inferiori a 20/25 cm e un'altezza minima non inferiore a 4 metri.

Le operazioni di abbattimento sono dettate unicamente dalla necessità di intervenire su piante potenzialmente pericolose, garantendo l'incolumità a persone e cose. Occorre sottolineare che non si tratta dei piani di intervento per l’uso degli spazi a verde pubblico per la realizzazione di costruzioni di varia natura come parcheggi sotterranei o edifici. 

Il materiale residuo degli alberi abbattuti e quelli derivanti dalle operazioni di potatura entrano nella disponibilità dell’appaltatore che provvede allo smaltimento nel rispetto delle normative vigenti.

Nel caso di materiale proveniente da platani colpiti dal fungo parassita Ceratocistys fimbriata e dal tarlo parassita dell’Anoplophora C.L.B. le tracce residue devono seguire un particolare iter di conferimento ad impianti autorizzati capaci di garantire la distruzione dei patogeni, con l’obiettivo di evitare il contagio di aree indenni.  

L'Area Verde informa che, in attuazione del Decreto regionale n°4379 del 27/04/2010, il territorio della città di Milano, caratterizzato dalla presenza del tarlo parassita Anoplophora C.L.B., è interessato dalle operazioni di abbattimento delle piante infestate.

Tutte le piante abbattute saranno sostituite con nuove piante appartenenti a specie non attaccate dal parassita entro la stagione agronomica successiva all'abbattimento.

Aggiornato il: 23/12/2024