In attesa della grande retrospettiva che Palazzo Reale dedicherà da ottobre a Enrico Baj in occasione del centenario della nascita, il Museo di Storia Naturale presenta per l’estate un’anteprima dal titolo “Enrico Baj. Zoologia fantastica e altre nature”, a cura di Chiara Gatti e Roberta Cerini Baj.
Sullo sfondo della collezione naturalistica del più antico museo civico milanese, l’immaginario fantastico di Baj, animato di creature bizzarre, aliene o mostruose, dialogherà con le specie rare, estinte o esotiche che popolano il museo e i suoi monumentali diorami. 
Nel suo saggio teorico Ecologia dell’arte, l’artista milanese auspicava, con grande lungimiranza rispetto ai tempi attuali, «il recupero di relazioni armoniose fra l’uomo e la natura»; ma l’utopia si è sempre mescolata alla creatività e alla vocazione innata per la costruzione di nuovi mondi, possibili o impossibili. Ecco allora una selezione di 22 tavole divise fra il Manuale di zoologia fantastica ispirato al saggio di Jorge Luis Borges, il Paradiso perduto da John Milton, la cartella I Fiori (con la sua botanica visionaria), oltre alle acqueforti del celebre De Rerum Natura del 1958, omaggio (reinventato) al poema latino di Lucrezio.
Mentre Palazzo Reale esporrà, nella Sala delle Cariatidi, una parata dei suoi iconici personaggi, le Dame e i Generali, i Meccano e i mostri dell’Apocalisse, il Museo di Storia Naturale mette in teca gli esemplari eccentrici usciti dalla sua immaginazione, dove i retaggi surrealisti e nucleari (Teste solari e Ultracopi) si intrecciano a scenari edenici e lirici orizzonti arborei, oltre alle ibridazioni nei nomi e nelle forme arabescate del suo erbario stravagante, ricco di meraviglie floreali come la Polyanthes Tuberosa o la Sinnigia Speciosa.

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