I colori del pavone

I colori del pavone

I colori blu e verde lucente del piumaggio del pavone non sono originati da pigmenti, bensì dalla struttura fisica microscopica delle penne, che interagendo con la luce genera queste tinte brillanti e di aspetto metallico.
La coloratissima, vistosa e ingombrante “coda” del pavone maschio non sembra affatto agevolarne la sopravvivenza: dovendo reagire con la fuga all’imminente attacco di un predatore, è certamente assai più goffo e lento rispetto alla femmina, anche a causa della vegetazione folta del suo habitat che ne ostacola i movimenti. 
Quindi, perché il pavone ha evoluto queste caratteristiche apparentemente così svantaggiose? E perché proprio nel maschio? La domanda ha stimolato gli scienziati fin dall’Ottocento, quando Charles Darwin propose una spiegazione basata sull’idea di selezione sessuale. La femmina, che investe molte più energie del maschio nella riproduzione producendo le uova e occupandosi dei piccoli, sceglie con molta attenzione il suo partner, preferendo il più prestante e attraente. Questa scelta, generazione dopo generazione, determina l’evoluzione nei maschi di caratteristiche seducenti sempre più accentuate.
Nella prima metà del Novecento il matematico inglese Ronald Fisher sviluppò ulteriormente la teoria della selezione sessuale sulla base delle nuove conoscenze di genetica. Secondo Fisher, la femmina sceglie il maschio più attraente perché associa il suo aspetto a geni di qualità migliore, più adatti a generare una prole in buona salute e con buone probabilità di sopravvivenza.
Un ulteriore sviluppo della spiegazione si deve al biologo israeliano Amotz Zahavi, negli anni ’70 del secolo scorso. L’idea è che l’ingombrante e appariscente strascico del pavone maschio sia uno svantaggio per la sua sopravvivenza, ma che proprio per questo comunichi alla femmina una maggiore prestanza: soltanto un individuo con ottime qualità può permettersi una simile zavorra.
Non in tutti gli uccelli si verifica la situazione dove il maschio è più colorato della femmina. Nei falaropi (tre specie del genere Phalaropus, famiglia Scolopacidae) si verifica l’opposto: sono le femmine a essere più vistose dei maschi. Questo corrisponde a un ribaltamento dei ruoli, dove la femmina corteggia i maschi e li difende da altre femmine. I maschi scelgono con quale femmina accoppiarsi e si occupano della cova e della cura dei pulcini.