Mineralogia. I minerali e lecologia - Museo di Storia Naturale
Mineralogia: I minerali e l'ecologia
Le attività industriali legate alla produzione, alla trasformazione e alla lavorazione dei minerali e delle materie prime e l’espansione antropica, producono problematiche ecologiche anche serie. Esistono oggi severe normative per la gestione di tali problematiche. I minerali possono essere utilizzati per lo sviluppo di tecnologie in favore dell’ambiente, come ad esempio l’inertizzazione di scorie e inquinanti, la purificazione delle acque, la valutazione del rischio vulcanico, etc. Vengono qui di seguito illustrati alcuni di esempi.
IL SEQUESTRO DELL’ANIDRIDE CARBONICA ATMOSFERICA
L’attività antropica e in particolare quella industriale immettono grandi quantità di anidride carbonica (CO2) nell’atmosfera.
La CO2 provoca un effetto serra e quindi è ritenuta responsabile di una parte significativa del riscaldamento climatico terrestre, con conseguenze potenzialmente molto gravi per l’uomo e per l’ecologia, quali ad esempio l’estensione delle aree desertiche e la riduzione delle aree costiere per innalzamento del livello delle acque a causa della fusione delle calotte glaciali e soprattutto dell’espansione termica degli oceani.
Sono in questo momento allo studio dei sistemi che potrebbero essere in futuro utilizzati per il “sequestro” della CO2, basati su processi di macinazione di alcune rocce ultrabasiche ricche in magnesio che, reagendo con i gas industriali, generano grandi quantità di idromagnesite, in grado di intrappolare la CO2, evitandone l’immissione in atmosfera.
MINERALI E RISCHIO VULCANICO
In Italia, ma anche in altri paesi, vi sono zone più o meno densamente popolate in aree ad alto rischio vulcanico.
Alcuni vulcani quali l’Etna o quelli delle isole Hawaii, destano relativamente pochi problemi in quanto sono caratterizzati da magmi liquidi che non permettono di accumulare molta energia. Altri vulcani invece, come ad esempio il Vesuvio, i Campi Flegrei, Vulcano e Stromboli, hanno magmi più viscosi, le eruzioni avvengono in modo molto più discontinuo e con l’accumulo a volte di una quantità spaventosa di energia, in grado di portare a distruzioni catastrofiche. Studiando i minerali che si formano ai bordi delle fumarole, è possibile avere informazioni sulle composizioni e sulle temperature dei gas emessi e quindi fare una valutazione su eventuali variazioni che possono essere correlate a più o meno imminenti eventi eruttivi.