ZOOLOGIA DEGLI INVERTEBRATI: Molluschi lessepsiani

ZOOLOGIA DEGLI INVERTEBRATI: Molluschi lessepsiani

Più di 150 anni fa, nel 1869, quando il canale di Suez mise in comunicazione il Mediterraneo con il mar Rosso attraverso i Laghi Amari non esisteva il concetto di “danno ambientale”. Mentre si celebrava il progresso della tecnica, attraverso il canale iniziava però il silenzioso passaggio dal mar Rosso verso il Mediterraneo di numerose specie di animali e vegetali che nel corso di un secolo e mezzo ha modificato gli ecosistemi del Mare Nostrum. Le specie marine migrate, infatti, possono diventare invasive in mancanza di antagonisti e, spesso, hanno messo in crisi le popolazioni di specie autoctone. 
Il fenomeno ha preso il nome di migrazione lessepsiana da Ferdinand de Lesseps, diplomatico ed imprenditore francese che concepì e realizzò il canale.
Per quanto i molluschi, a differenza dei pesci, migrino nel Mediterraneo solo allo stato larvale, costituiscono il gruppo di animali più numeroso. Per avere un’idea della sua entità, i molluschi lessepsiani rappresentano oggi il 5% della malacofauna del Mediterraneo e il 78% delle specie aliene presenti nel nostro mare proviene dal Mar Rosso.
Inizialmente il fenomeno era molto contenuto. Recentemente ha avuto un forte incremento non solo nel numero di specie aliene provenienti dal mar Rosso, ma soprattutto di quelle che formano popolazioni stabilizzate. Un fattore importante è stata la diminuzione della salinità dei Laghi Amari che, nel corso dei primi 100 anni dall’apertura del canale, è quasi dimezzata per il continuo apporto di acqua “più dolce”, avvicinandosi a quella del mar Rosso. La salinità elevata dei due bacini costituiva infatti un muro invalicabile, dato che gli organismi non riuscivano a sopravvivere nelle acque ipersalate. Per mitigare il danno ambientale, alcuni ricercatori hanno proposto di pompare nei Laghi Amari l’acqua salata proveniente dagli impianti di dissalazione per ripristinare la loro funzione di barriera naturale.
Un altro fattore chiave che ha favorito l’insediarsi di specie tropicali nel Mediterraneo è l’innalzamento della temperatura delle sue acque legato al cambiamento climatico. Secondo uno studio del 1999, negli strati profondi c’è stato un aumento annuo dell’ordine di 0,004 °C. In superficie e lungo le coste l’incremento è molto maggiore: negli ultimi 30 anni la temperatura delle acque del bacino nord occidentale è cresciuta in media di un grado. 

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